La Storia
La leggenda vuole che il Wing Chun Kuen sia stato concepito dalla monaca buddista Ng Mui intorno alla seconda metà del XVII secolo, dopo la fuga dal distrutto monastero di Shaolin.
Deve il suo nome alla prima allieva, Yim Wing Chun, codificatrice e riorganizzatrice dello stile presso il tempio di Kwantung. Lo stile, dopo la morte della ragazza, passò in mano a Leung Bok Chau, che lo insegnò a Leung Lai Kwai e Wong Wa Po. Entrambi facevano parte di un gruppo operistico ambulante, conosciuto come "Il gruppo della barca del giunco rosso", gruppo che viveva su una barca nel Fat Shan, un quartiere di Canton, nel XIX secolo circa.Le storie dicono che anche Chi Shin, altro monaco scampato all'assalto dei Ching assieme a Ng Mui, entrò a far parte della compagnia e fu proprio lui ad insegnare a Leung Yee Tai, migliore amico di Wong Wa Po e altro membro del Giunco Rosso, le tecniche del bastone Shaolin. Wong e Leung cercarono di adattare queste tecniche al proprio modo di combattere e fu così che vennero introdotte nello stile.
Un giorno Leung Yee tai si ammalò e dovette recarsi dal medico Leung Jan, grande esperto di arti marziali, al quale trasmise col tempo le basi del Wing Chun. Leung Jan divenne un eccezionale combattente e sostenne molti incontri (ricordiamo che all'epoca gli incontri erano veri e propri "street fighting" senza regole e che di solito solo il vincitore sopravviveva), senza mai essere sconfitto, tanto da diventare famoso nel sud della Cina col soprannome di "Re del Wing Chun", divulgando così lo stile.
C'è poi un'altra versione completamente diversa della storia. Sostiene che lo stile sia stato portato nel sud della Cina da Cheung Wu, un maestro conosciuto come Tan Sao Ng (famoso appunto per il suo tansao, tecnica fondamentale). La storia inoltre sostiene che questo maestro abbia fatto la sua comparsa 100 anni prima di Yim Wing Chun, tanto più che le sue gesta sono narrate in un libro sull'opera teatrale cinese nella City Hall di Hong Kong: di lui si parla come musicista, attore e conoscitore di arti marziali. Fu lui quindi secondo questa versione ad insegnare il Wing Chun al Giunco Rosso.
Da questo punto in avanti le due versioni coincidono: si arrivò a Leung Jan, che insegnò lo stile a Chan Wah Sun, maestro di Yip Man, colui che insegnò parte del programma a Bruce Lee che lo fece conoscere all'America degli anni sesanta e ne prese spunto per alcune tecniche del suo Jeet Kune Do. L'intero programma del Wing Chun, in occidente, è stato in seguito tramandato dagli allievi del Gran Maestro Yip Man che hanno commesso, però, l'errore di trattare lo stile come un marchio, favorendo il proliferare di scuole che insegnano la medesima arte, con nome diverso, ma pronunciato in maniera identica. Ancora oggi il significato del nome resta incerto: molti ritengono infatti che il significato sia letteralmente "Forma della Radiosa Primavera"; ma recenti studi dimostrano che il primo a dare agli occidentali una tale traduzione fu proprio lo stesso Yip Man e che fino a Chan Wah Sun il Wing Chun era conosciuto invece come "Pugno dell'Eterna Primavera".
(Nella foto sopra un monastero Shaolin)Pur essendosi Ng Mui ispirata, secondo la leggenda, alla lotta per la vita tra una gru ed una volpe, nel Wing Chun non vi sono forme con espliciti richiami al mondo animale, come usualmente accade per altri stili di kung-fu. Nucleo del Wing Chun e sua peculiarità è il Chi Sao, letteralmente "mani appiccicose", esercizio da eseguire in coppia in cui viene affinata, tramite il contatto tra le braccia dei partner, la percezione tattile dell’azione dell’avversario: attacchi e difese, azioni e reazioni, sono studiati analizzando la pressione esercitata dall’avversario sulle zone di contatto; le reazioni durante il combattimento divengono rapide ed elastiche, in misura maggiore di quanto lo sarebbero in relazione ad uno stimolo di tipo puramente visivo.
Non esistono parate o bloccaggi, ogni tecnica è simultaneamente attacco, difesa e controllo ed è la conseguenza della tecnica dell'avversario. Le tecniche non sono numerose: l’idea è di sviluppare reazioni il più possibile universali ai diversi tipi di attacchi, da ciò il detto secondo cui nel Wing Chun ogni tecnica non è altro che la deformazione di un pugno ed è unicamente uno strumento, valido nella misura in cui lo sono i principi che in essa vengono fatti vivere.
Esiste una guardia neutra (di attesa) chiamata anche IRAS (dall'inglese Internal Rotates Adduction Stance) con piedi girati a 45 gradi verso l'interno del proprio asse centrale e ginocchia che si comportano alla stessa maniera dei piedi, esercitando contemporaneamente tensione verso l'interno (ginocchia che tentano di "baciarsi") e una leggera pressione in avanti (occipite, schiena e talloni formano un'unica linea verticale); v'è inoltre una guardia avanzata (di attacco) che prevede lo spostamento, su linea centrale, di una gamba completamente libera da peso a cercare la gamba avanzata dell'avversario per controllarne il movimento, mentre l'altra gamba sostiene tutto il peso del corpo (gamba d'appoggio) mantenendo l'allineamento descritto nell'IRAS; le gambe così disposte continuano a dare tensione verso l'interno in modo che le ginocchia si cerchino e così facendo, difendano la linea centrale ed i punti sensibili ad essa connessi. Entrambi i casi prevedono le braccia posizionate a formare un cuneo, rivolto verso l’asse centrale dell’avversario. L’azione, partendo dai piedi e sviluppandosi attraverso moti sinergici dei segmenti del corpo, si esplica attraverso i gomiti, da cui l’appellativo stile dai gomiti inamovibili. I movimenti sono stretti e lineari, ogni parte del corpo può essere usata per colpire. Per scelta strategica i colpi di piede non sono generalmente portati al disopra della cintura dell’avversario.In aggiunta alle due guardie di base (descritte prima) ve ne è una terza: la guardia laterale. Tale guardia non è altro che la posizione avanzata posta a 45 gradi rispetto alla linea centrale del corpo dell'avversario; essa viene usata insieme alla rotazione del corpo per scaricare la pressione dell'avversario nel vuoto.
Tipici del Wing Chun sono i pugni a catena: pugni di tipo verticale, ossia con dorso della mano parallelo all’asse del corpo, portati in rapida successione, frustati e frenetici. Il numero minimo di pugni a catena è tre, successivi ai quali, è possibile aggiungerne in numero illimitato (circostanze permettendo), ma sempre in numero dispari; la loro funzione è quella di scioccare l'avversario, non appena quest'ultimo resti, attivamente o passivamente, privo della guardia.
Le armi tradizionali del Wing Chun sono il bastone, con la forma Look Dim Poon Kwun ed i pugnali a farfalla, con la forma Bart Cham Dao. Lo studio delle armi è però solitamente limitato ai livelli più avanzati poiché il combattimento a mani nude è considerato estremamente più importante di quello armato.
(Nella foto sopra Gran Master Yip Man al Chi Sao con il giovane Bruce Lee)I principi del Wing Chun
Gli otto principi del Wing Chun creano un sistema di difesa aggressiva che consente di adattarsi immediatamente ai movimenti, la forza e al modo di combattere di un aggressore. Questi principi sono estremamente semplici. Ciononostante richiedono anni di pratica delle forme del Wing Chun e del Chi Sao con un insegnante preparato, per consentire al corpo di acquisire questi riflessi condizionati e capirne le applicazioni in situazioni reali.Principi di combattimento
- Se la strada è libera avanza
- Avanzare coperti andando a bersaglio è il principio di base. Se l'avversario non è a sua volta coperto bene dalla propria guardia, verrà colpito subito negli organi vitali.
- Se la strada è chiusa "appiccicati" all'avversario
- Se l'aggressore cerca di reagire non bisogna lasciargli l'opportunità di staccarsi e organizzare un contrattacco. Perciò attaccatevi a lui come un guanto, non lasciategli il tempo di retrocedere e organizzarsi, ma continuate ad attaccarlo.
- Se l'avversario avanza, cedi
- Normalmente un aggressore è fisicamente più forte della sua vittima, per questo nel Wing Chun ci si allena ad avere la meglio su forze superiori alla nostra. Il Chi Sao insegna semplicemente a "svuotarsi" quando un attacco è troppo forte, e a reagire cambiando il proprio angolo e la propria posizione rispetto all'avversario.
- Se l'avversario indietreggia seguilo
- Anche se un nostro attacco viene evitato, ne segue immediatamente un altro - Il Chi Sao allena i riflessi a sentire immediatamente qualunque "buco" nella difesa dell'avversario e ad approfittarne immediatamente, senza esitazione.
Principi di Forza
- Liberati della tua forza
- Occorre essere rilassati, non tesi, per muoversi con fluidità e reagire alle azioni del proprio aggressore. Dando per scontato che non possiamo vincere lo scontro con i muscoli, la nostra stessa forza non deve diventare un freno, bensì dobbiamo lasciare la muscolatura rilassata, per poterci muovere nella maniera più continua e veloce possibile.
- Liberati della forza dell'avversario
- Questo è spiegato bene nel terzo principio di combattimento. Quando un aggressore cerca di usare la forza per avere la meglio, non bisogna cercare di opporsi con altrettanta forza, ma bisogna invece far andare a vuoto la forza di chi aggredisce, per poi usarla contro di lui (come dice il principio successivo).
- Usa la forza dell'avversario
- Con l'allenamento si impara che, assorbendo la forza dell'avversario, il nostro contrattacco diventa molto più potente, perché incameriamo la sua energia nei nostri arti, come molle che vengano compresse; siamo poi in grado di restituire tale energia una volta che queste "molle" vengano rilasciate.
- Somma la tua forza alla forza dell'avversario
- Oltre all'energia incamerata dal contatto con l'aggressore, nei nostri colpi scarichiamo anche tutta la forza che abbiamo a disposizione.
Le forme del Wing Chun
Le forme del Wing Chun sono 6, in comune a tutte le diverse scuole. Le prime tre si eseguono a mani nude; la quarta all'uomo di legno; la quinta con il bastone lungo; la sesta con i cosiddetti "coltelli a farfalla".
1. Siu Nim Tau2. Cham Kiu
3. Biu Tze
4. Muk Yan Chong
5. Luk Dim Boon Kwun
6. Bart Cham Dao